lunedì 31 marzo 2014

Castelli aperti a Palazzo Lantieri. Gli addii. Come eravamo tra il 1914 e il 1918.

Il 5 e 6 aprile, mostre, rievocazioni,
concerti del Blechbläserquintett KuKn fanterie Regiment Nr. 97, ristoro in tenda da campo.

di Martina Luciani

L'appuntamento primaverile con "Castelli aperti", il 5 e 6 aprile, vede quest'anno coinvolto Palazzo Lantieri in maniera veramente particolare. Oltrepassato il grande portone che si affaccia su Piazza Sant'Antonio non ci sarà soltanto il Genius loci - che sempre affascina e intriga i visitatori - a trattenere gli ospiti nella particolare dimensione dell'antico palazzo, ma anche un percorso espositivo che si propone quale originale contributo nel descrivere il complesso scenario della Prima guerra mondiale.  “Gli Addii. Da Vienna a Roma, 1914/18." Questo il titolo della principale rassegna, che si aprirà in occasione di Castelli aperti, ma sarà visitabile fino a tutto maggio. Il sottotitolo descrive: "Tristezze e speranze. Come eravamo: abiti, uniformi, documenti, oggetti e una carrozza per viaggiare nel tempo. ...". In realtà, dunque, non si tratta di una semplice esposizione: è piuttosto un entrare  nel clima dell’ epoca che è drammaticamente legata per sempre alla Grande guerra e che gli abitanti di Palazzo Lantieri, così come quelli delle case accanto, nelle vie attorno, in tutta Gorizia , vissero come quotidiana e ineludibile esperienza. Così che la Storia diventi più vicina a noi e più comprensibile attraverso le piccole e immense storie delle persone.

venerdì 28 marzo 2014

Gli errori della Regione





Qualcuno pagherà i costi per le leggi dichiarate
incostituzionali?

di Marilisa Bombi

Insomma, nel momento in cui va in onda la fine in diretta delle province che svolgevano funzioni fondamentali di enti intermedi, in base al principio di sussidiarietà verticale ci si dovrebbe porre il dubbio se, forse, non sarebbe stato meglio sopprimere le regioni, tenuto conto che costano ben di più delle province le quali peraltro qualcosa facevano, mentre delle regioni si potrebbe fare a meno perchè le leggi (e migliori di quelle delle regioni) le fa lo Stato. Se, infatti, le leggi statali, quando non sono emendate in commissione o in aula, sulla base di una o più lobby lecita od illecita essa sia, vengono di norma scritte da fior di giuristi, le leggi regionali vengono scritte dal funzionario di turno, che spesse volte non sa nemmeno che cosa sia la "legistica" e forse non ha nemmeno una cultura giuridica. Sta di fatto che ieri è stata depositata l'ennesima sentenza della Corte, (numero 54) che cassa una legge regionale. Attenzione! Nessuna questione di principio sulla quale spendere il proprio ruolo. Questa volta, infatti, la sentenza è riferita alla normativa che regolamenta lo sportello unico per le attività produttive (il SUAP per intenderci, quello che dovrebbe rappresentare l'unico punto di accesso per il futuro imprenditore). A giudizio della Corte, il SUAP non riguarda le disciplina delle attività economiche e, pertanto, materia di competenza delle regioni in base al riparto disposto dall’art. 117 Cost. Ciò in quanto il funzionamento, l’entrata in vigore e l’organizzazione dello SUAP appartiene alla sfera di competenza dello Stato, perché connesso al settore «coordinamento informativo, statistico ed informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale» di cui all’art. 117, secondo comma, lettera r).

mercoledì 26 marzo 2014

Moratoria OGM approvata in Regione: sanzioni a chi semina mais transgenico

Il Friuli Venezia Giulia abbandona la strada della coesistenza.
Giorgio Fidenato, paladino degli OGM, annuncia battaglia e seminerà comunque. A Vivaro il 6 aprile si svolgerà un presidio contro gli OGM.

di Martina Luciani


Oggi il Consiglio regionale ha concluso il procedimento che ha reso vigente sul territorio la moratoria di 12 mesi relativa al divieto di coltivazione degli OGM.
I voti favorevoli sono stati 31, frutto della convergenza tra centrosinistra, Movimento Cinque Stelle e Lega Nord, a cui si e' unito il consigliere forzista Roberto Novelli. Sette i contrari, espressi dai consiglieri del centrodestra presenti in Aula.
La norma ha solo quattro articoli: il primo contenente la moratoria sugli Ogm, il secondo sul reimpiego nel ciclo colturale dei residui da interventi agricoli e forestali, mentre i restanti applicano le norme finanziarie e l'entrata in vigore.
Le sanzioni previste vanno da 5 mila a 50 mila euro.
L'Aula ha accolto una modifica proposta dal M5S che consente al servizio competente, verificata l'inosservanza del divieto di coltura Ogm e applicata la sanzione, di ordinare di rimuovere le condizioni che determinano l'inosservanza.

domenica 23 marzo 2014

Novità OGM in Friuli Venezia Giulia. Divieto a coltivare mais transgenico: ci siamo quasi



Foto dal sito di Greenpeace Italia

Una legge della nostra Regione all'esame della Commissione europea e la moratoria in attesa dell' approvazione. Ma contro gli Ogm la pressione di opinione pubblica, movimenti, associazioni e politica non può allentare:ancora nubi all’orizzonte.


di Martina Luciani



Per vietare la coltivazione di OGM in Friuli Venezia Giulia è stata predisposta una modifica alla legge regionale 8 aprile 2011, n. 5 (Disposizioni relative all’impiego di organismi geneticamente modificati (OGM) in agricoltura)”. E poi è stata notificata alla Commissione europea: vista la crescente rivendicazione degli Stati membri a decidere ognun per sè se coltivare o meno OGM, speriamo l’approvi. Anche perché è coerente con la raccomandazione della stessa Commissione europea del 13 luglio 2010 che consente di escludere, quale misura di coesistenza, la coltivazione di OGM da vaste aree quando si riscontrino fattori (condizioni climatiche, le caratteristiche topografiche, i modelli produttivi e le strutture aziendali)  che possono influenzare il grado di commistione tra colture OGM e colture convenzionali e biologiche; e quando sia dimostrato che, in tali zone, non è possibile raggiungere un livello sufficiente di purezza con altri mezzi e che le misure restrittive siano proporzionali all'obiettivo di tutela delle esigenze specifiche degli agricoltori che operano secondo metodi convenzionali o biologici.

sabato 22 marzo 2014

Si avvicina la data fatidica del 28 luglio

..... ma il Comune se n'è accorto?

di Marilisa Bombi



E' per caso, anche a Gorizia, iniziato il count-down per le celebrazioni del centenario della Grande guerra? A Gorizia nessuno se ne è accorto, mentre nella vicina Slovenia già da mesi non c'è azienda del settore turisamo che non distribuisca depliant informativi, disponibili in più lingue. Com'è noto, (o meglio ancora dovrebbe esserlo) il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell' Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Asburgo-Este il 28 giugno 1914 a Sarajevo e si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918.  Quindi, domani. Aprendo la home page del Comune di Gorizia, nessun richiamo, nessuna sezione specifica dedicata all'evento. Solo, tra le news, la notizia che il 4 novembre (!!!???) ci sarà un viaggio in treno a Caporetto partendo dalla stazione della Transalpina. Ma con un piccola ricerca in rete si scopre che esiste anche un sito realizzato nel 2012, finanziato dallo Stato per la specifica occasione (rigorosamente soltanto in lingua italiana)  che, peraltro, è un po' inquietante .... dopo aver letto i twitter che vengono postati e dal quale si deduce che non c'è nessun moderatore che vigila impedendo che buontemponi (speriamo siano tali) offendano la memoria dei sacri luoghi. Ma questa è l'Italia e questa, ahimè, è la nostra città. Che non ha saputo o non è stata in grado di valorizzare un evento unico nonstante la storia sia passata proprio attraverso queste strade, queste colline, queste campagne. Per fortuna, comunque, ci ha pensato Monfalcone, il cui Consorzio culturale ha realizzato un ottimo sito  dal quale attingere per eventuali info; che però sono (giustamente) soltanto storico-culturali e non turistiche. Intanto Gorizia resta a guardare!

mercoledì 19 marzo 2014

In visita al carcere di via Barzellini

Più luci che ombre a Gorizia

Come era stato preannunciato nei giorni scorsi, oggi, mercoledì 19 marzo 2014, una delegazione dell’ associazione radicale “Trasparenza è partecipazione” di Gorizia, ha effettuato una visita ispettiva all’interno della Casa circondariale di via Barzellini. La delegazione, accolta dal Comandante della Polizia penitenziaria Bracaglia, ha avuto modo di visitare l’intera struttura, dalla cucina e lavanderia sino alle celle ed agli spazi preposti alle attività alternative.

martedì 18 marzo 2014

Inquinamento da centrale: indagini epidemiologiche e biomonitoraggio.


La Procura della Repubblica di Gorizia ha aperto un fascicolo sulla A2A.La Regione, tardivamente, attiva un Osservatorio Ambiente e Salute


 



di Martina Luciani



A Vado Ligure, pochi giorni fa, la magistratura ha disposto la chiusura della centrale a carbone imputata di essere causa di centinaia di decessi tra la popolazione e migliaia di casi di varie patologie. A Gorizia, la Procura della Repubblica ha avviato indagini sulla centrale A2A di Monfalcone, che già svariate ricerche scientifiche hanno catalogato come un mostro che sputa un cocktail micidiale di metalli pesanti e composti chimici volatili, e consente di appiccicare sulla carta geografica in corrispondenza della città dei cantieri un bollino rosso fuoco (così rosso che nemmeno la Ferriera di Servola se n’è meritato uno uguale), a significare che gli equilibri naturali sono gravemente alterati dagli inquinanti scaricati nell'ambiente ( vedi pag. 26 della Relazione Arpa 2013)

Con raro tempismo – viste le notizie che fioccano sulla stampa locale a proposito delle infauste conseguenze sulla salute pubblica da parte della centrale a carbone di Monfalcone, e su quella nazionale a proposito della centrale di Savona - proprio oggi, Sara Vito, assessore regionale all'Ambiente, e Maria Sandra Telesca, assessore alla Salute, in una conferenza stampa che si è svolta nella sede della Regione a Gorizia, hanno annunciato ( si legge in un comunicato) “l'istituzione di un Osservatorio Ambiente e Salute regionale, per sviluppare una vera e propria rete epidemiologica in Friuli Venezia Giulia ma anche per coordinare indagini su aree specifiche che presentano particolari problematiche di tipo ambientale e sanitario, come appunto Monfalcone.”

Si è anche saputo che la Regione ha avviato una nuova campagna di biomonitoraggio dei licheni in  collaborazione fra l'ARPA e l'Università di Trieste.

lunedì 17 marzo 2014

Sovraffollamento nel carcere di Gorizia

Mercoledì 19 visita ispettiva dei radicali di Trasparenza è partecipazione. 

Un parente di un detenuto del carcere di via Barzellini ha scritto :
“Carcere di Gorizia, notizia di oggi, hanno svuotato la saletta di socialità che stavano allestendo ed hanno messo tre materassi a terra perchè non ci sono più brande. Gli altri istituti della regione non hanno accolto le domande di trasferimento perchè al collasso anche loro. Per cui ora a Gorizia nelle celle singole ci sono tre detenuti con la branda a castello di tre piani. Nelle celle da tre sono in otto con due brande a tre piani ed una a due piani. Questa cella da tre con otto detenuti , misura venticinque metri quadrati, di cui poco meno di sette calpestabili. Tutto il resto è occupato dal mobilio.”

venerdì 14 marzo 2014

Elezioni europee



Lista per Tsipras: un’altra Europa è possibile



Domenica prossima, 16 marzo alle 11 al Bar Kubik di corso Verdi, 51/53, promossa dalla sinistra cittadina, si svolgerà una assemblea pubblica per costituire il Comitato a sostegno alla Lista Tsipras per le elezioni europee. Il Comitato è ad adesione individuale ed ha come fine quello di dare voce a tutti coloro che chiedono di riscrivere le regole di questa Unione Europea, raccogliere le firme per presentare la Lista che sarà presente in tutte le 5 Circoscrizioni elettorali italiane, e sottoscrivere un appello al voto. Nessuno può mettere in dubbio che l'Europa è a un bivio: deve cambiare radicalmente. Recuperare le idee di Altiero Spinelli. Sono molto precise le idee dei promotori nazionali della Lista:

giovedì 13 marzo 2014

E il treno va ....



Anziani ed appiedati

di Marilisa Bombi

Incredibile ma vero! A Gorizia vivono 9506 concittadini che hanno superato la soglia dei 65 anni di età, su di una popolazione complessiva di 35.532 abitanti. Si tratta del 26,75 per cento e, quindi, più di un quarto degli abitanti. Una popolazione che mangia, acquista, va al cinema ed anche viaggia. Ma che stress! Viaggiare in treno, infatti, è impossibile perché salire e scendere dai gradini delle carrozze è praticamente impossibile per chi non è agile come la frotta che ogni giorno utilizza il mezzo di trasporto per raggiungere il lavoro o l’università. Eppure ad un certo punto della vita le cose cambiano ed anche salire e scendere dal treno può diventare complicato. Ma ovviamente non dappertutto è così. In molti paesi, probabilmente più civili della nostra Italia, in carrozza si accede dal piano del marciapiede, così che anche una carrozzella può agilmente salire. La questione mi è stata posta da una cara amica che da un paio d’anni ha superato gli 80 e che vorrebbe ogni tanto andare a trovare la sorella che vive a Trieste e viceversa. Al mio suggerimento di prendere la corriere mi è stato opposto che non ci sono corriere dirette che vanno da Gorizia a Trieste. Ed è vero. Tanto, qualcuno potrebbe chiosare che  non ce n’è bisogno perché la tratta è già coperta dal treno. Insomma!

martedì 11 marzo 2014

L'insostenibile leggerezza dell'essere una quota rosa.

Sebben che siamo donne ....



 



di Martina Luciani

Il problema non sono le quote rosa: mi trovano indifferente e scettica, perché nella politica italiana girano troppe signore che proprio non mi piacciono e che sono così sciocche e vacue da portare disdoro a tutta la categoria femminile, ma purtroppo mentre mi viene facile mandare un bel vaffa ad un uomo , ad una donna sono restia per una atavica solidarietà di genere, e così le sopporto.

Il problema in verità sciaborda sotto la chiglia del dibattito in cui il Parlamento si è imbarcato, e ondeggia nelle derive delle più diverse strumentalizzazioni .

Che ci importa se il Parlamento ha votato contro l’emendamento sulle quote rosa? Che ci importa se l’invisibile barriera culturale non è stata, anche in questa occasione, oltrepassata? Cosa sarebbe mai cambiato? Un percorso fittizio porta risultati fittizi. Siamo mica svedesi, noi, o finlandesi, che hanno i governi affidati alla saggezza femminile senza che nessuno l’abbia richiesto o imposto!

Cominciamo a ragionare prima di fare la conta di quante scarpe con i tacchi calcano i pavimenti del Transatlantico. Osserviamo quante e quali donne entrano a far parte insieme agli uomini nelle liste di candidati dei partiti.

Se in una lista riscontro un numero adeguato di donne e se per ognuna riconoscerò il valore dell’impegno politico e del contributo personale, giudicherò quello un partito interessante. Evoluto e intelligente. Caso, invece, di molte donne di dubbia provenienza ideologica e di trasparente spessore culturale, prescelte e riunite in una specie di harem la cui funzione è solo di ossequio al tormentone delle quote rosa : ma che le mandiamo a fare in parlamento? E ancora: una lista in cui le donne appaiano in minoranza, ma quelle che sono candidate sappiamo si muoveranno come macchine da guerra rispetto le battaglie politiche, sociali e culturali che dobbiamo fare ogni giorno: bè, gli elettori e le elettrici a quelle signore lì daranno la propria fiducia. Senza bisogno di meccanismi che forzino la situazione.

Guardiamo ancora qualche fotogramma indietro: perché ci sono poche donne che fanno politica?

Perché statuti e regolamenti delle organizzazioni politiche assai di rado prevedono l’equivalenza di genere? Perché se non abbiamo le indicazioni a favore della parità di genere, tutti – gli uomini – se ne dimenticano?

Perché poi gli stessi signori  si vantano con ipocrita bonomia quando nella loro giunta, consiglio, assemblea ci sono componenti femminili, come fosse merito loro ( ed in effetti spesso è proprio così, pura strategia senza una vera battaglia)? Perché questo lusingarsi reciproco quando le pari opportunità sono ben lontane dall’esistere nel quotidiano?

Mah, le signore biancovestite che si aggiravano tra gli scranni di Montecitorio ci risponderanno mai?

lunedì 10 marzo 2014

Erogazioni liberali per mandare i figli a scuola: l'Ufficio scolastico provinciale fa chiarezza.


Intervista all’assessore provinciale all’Istruzione Ilaria Cecot dopo l'intervento del dirigente scolastico provinciale nei confronti di tutte le scuole sulla questione contributi.


di Martina Luciani

“Devo sottolineare la prontezza  con cui il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale ha colto la segnalazione che ho inviato a proposito dei contributi scolastici e della carente chiarezza e trasparenza nelle richieste formulate dalle scuole nei confronti delle famiglie degli allievi. Tutte le scuole, di ogni ordine e grado, con una lettera  loro inviata il 7 marzo,sono ora chiamate a rendere conto dei contenuti delle richieste economiche presentate in occasione delle iscrizioni degli allievi e delle modalità con cui si rivolgono alle famiglie ”
Lo dichiara l’assessore provinciale Ilaria Cecot - tra le sue deleghe ha anche quella all’Istruzione -  che ha preso  l’iniziativa già sollecitata, ad onor del vero,  a diversi suoi predecessori e inutilmente attesa ( o quantomeno mai concretizzata attraverso effettivi risultati).

Con Libera si parla di legalità in Friuli Venezia Giulia


Il neo costituito Coordinamento provinciale propone un incontro l'11 marzo, alle 18.30, al Kulturni Dom.

di Matteo Roiz
"Libera - Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie" è nata  nel 1995 da un'idea di don Luigi Ciotti, con la precisa finalità di contrastare le organizzazioni criminali nazionali e internazionali. L'azione di Libera si affianca a quella di magistratura e forze dell'ordine, combattendo le mafie da un punto di vista culturale, propone iniziative per la sensibilizzazione e l'educazione alla legalità.
A Gorizia Libera muove da pochi mesi  i suoi primi passi e si presenta  domani, 11 marzo alle 18.30, al Kulturni Dom di via Brass, con la conferenza "La legalità in Friuli Venezia Giulia: riflessioni in preparazione alla Giornata della Memoria".

giovedì 6 marzo 2014

Dove la liberalità è un obbligo? A scuola



Giuseppe Cingolani riapre la discussione sulle richieste economiche delle scuole alle famiglie. E se cominciassimo a scegliere per i nostri figli le scuole che costano meno, alla faccia del diritto costituzionale allo studio?

di Martina Luciani

Ci risiamo: le scuole, di ogni ordine e grado, continuano a far passare come obbligatori i famigerati contributi volontari. Li richiedono non solo per le spese per cui è ammesso che le famiglie versino dei soldi – ma si tratta in realtà di un rimborso per il  libretto personale e l’assicurazione, ancora da discutere il rimborso per materiale da laboratorio -  ma per l’intero funzionamento della scuola. Succede anche a Gorizia, con diversi gradi di equivoco: il primo è quello di richiedere un versamento sul conto corrente dell’istituto in concomitanza con l’iscrizione (che il Ministero ha abolito nei suoi aspetti cartacei: il primo anno di un ciclo, ci si iscrive  on line, poi non serve, è automatica). Il secondo è quello di indicare che l’importo è detraibile dalle tasse: falso, lo è solo nella misura, risibile, del 19 per cento e solo se versato con corrette indicazioni nella causale. Ancora: a parte lo Stato e le Regioni, nessuno ha potestà impositiva: avvisare che il contributo è imposto dal Consiglio di istituto significa insinuare l’idea che ci sia una qualche cogenza al pagamento.

Seminario dedicato al psico-thriller


Due maestri dell'inquietudine cinematografica a confronto

I labirinti della mente. Alfred Hitchcock e Christopher Nolan a confronto.
Questo l’intrigante titolo, sovraccarico di cupe atmosfere e di ansiogene suggestioni,  dato all’ottava edizione del DVD Forum, dedicato ai giovani dai 14 ai 29 anni, oltre che a insegnanti, educatori e appassionati della “settima arte”, presentato oggi, alle 15, nella sede del Centro di comunicazione multimediale giovanile ,via Diaz 5 , a Gorizia.
La rassegna  si svolgerà in forma laboratoriale con cadenza settimanale.
A un incontro introduttivo, in cui verranno forniti alcuni elementi di storia e critica del cinema, seguirà una lezione di approfondimento sulla vita e le opere di Alfred Hitchcock. Il terzo incontro sarà dedicato alla visione de La donna che visse due volte. La quarta lezione tratterà il profilo autoriale di Christopher Nolan, che molti ritengono l’erede contemporaneo delle inquietudini cinematografiche di Hitchcock.
Nel quinto la visione di Inception, introdotta da una presentazione dei partecipanti al laboratorio e seguita da un dibattito.
Organizzato dall'associazione EVA – Events and Visual Arts, con il contributo della Fondazione CaRiGo e la partecipazione della Provincia di Gorizia e del Forum Giovani Provinciale, il laboratorio è a numero chiuso e al termine delle lezioni verrà rilasciato un attestato di frequenza. Per informazioni e iscrizioni, è possibile inviare una mail a questo indirizzo: dvdforum.segreteria@gmail.com, oppure telefonare al numero: 328.9760282.

mercoledì 5 marzo 2014

Donne da vedere, da leggere, da amare



Essere donna, ieri, oggi e domani

di Marilisa Bombi
Storie di donne van di scena al lunedì al Cinemax di Piazza Vittoria. La rassegna, ad ingresso libero, iniziata lo scorso lunedì 3 marzo con la proiezione di Aleksandrinke, documentario epico di donne goriziane emigrate nel lontano Egitto, continuerà per altre cinque settimane. Film da vedere o da rivedere questi della rassegna Animamente organizzata da Sos rosa di Gorizia, come è il caso delle Donne del sesto piano del medesimo regista che ci ha allietato nelle scorse settimane con il dolce-amaro Moliere in Bicicletta. Ai 6 film proposti, che vista la scadenza temporale dovrebbe celebrare in maniera ben più decorosa di tante iniziative goderecce l’8 marzo, vorrei segnalare due altri film, diciamo un po’ futuristici, che hanno come protagonista una donna (in senso lato, of course). Si tratta di Eva che è stato definito di “Fantascienza, sentimenti, una venatura di thriller e interrogativi etici a volontà nella pellicola di Maillo, un sorprendente film spagnolo curato nei dettagli e negli effetti speciali come un blockbuster americano ma con un'anima profonda e toccante decisamente mediterranea”. Ed, inoltre, l’ormai imminente Her, cadidato all’Oscar, che rivela nuove modalità per scoprire il sentimentalismo oggi. Insomma, per coloro i quali guarderebbero all’infinito Bled runner, due film da non perdere. Per coloro i quali, invece, preferiscono la lettura sprofondati in poltrona, sotto il plaid e magari davanti al caminetto, fino a quando il sole non deciderà di avere la meglio sul grigio che ci opprime, consiglio Parlare da soli di Neuman Andrés. Nelle sue poche pagine, "Parlare da soli" abbraccia infanzia e morte, dolore e amore, perversione e aspirazione alla salvezza. Il risultato è un romanzo profondamente perturbante, crudele e pietoso assieme, che indaga in un'originale forma di trio l'eterna connessione fra Eros e Thanatos.
Questo, comunque, il programma di Animamente:
17 marzo - "La sorgente dell'amore"
24 marzo - " Le donne del 6° piano"
31 marzo - " Miral"
7 aprile - "Non uno di meno"

lunedì 3 marzo 2014

Non vogliamo foto ricordo: nasce a Gorizia il Comitato Isonzo



Il comunicato stampa che annuncia la costituzione del Comitato.


Le anime ecologiste e culturalmente  attente alla conservazione della città e delle sue risorse ambientali e paesaggistiche  hanno ritenuto di  costituire un tavolo di coordinamento e una cassa di risonanza sulla questione della tutela dell’Isonzo contro interventi invasivi: la risposta  alla proposta è stata corale, ed ha riunito le più diverse voci che da tempo, e da prospettive diverse, sostengono l’inutilità, l’incongruenza dei fondamenti giuridici e scientifici, e il danno ambientale che verrebbero causati dalla realizzazione di un bacino nel tratto goriziano del fiume.
 Si è pertanto costituito il Comitato Isonzo, che riunisce i delegati di partiti politici, associazioni e esperti:  sono rappresentati  SEL, Movimento 5 Stelle, Associazione radicale Trasparenza è Partecipazione, Federazione provinciale dei Verdi, Associazione Essere Cittadini, Forum Cultura per Gorizia .
E’ attesa e auspicata l’adesione di altre organizzazioni  e associazioni. L’identità del Comitato Isonzo è neutra rispetto le sue eterogenee componenti ma è politica nel senso più profondo  del concetto.

domenica 2 marzo 2014

Isonzo: il grande equivoco transfrontaliero cominciato 35 anni fa


Appunti dagli scritti di Guglielmo Coronini, Cesare Devetag, Loris Fortuna, Carlo Michelutti. Lo spettro di una nuova centrale idroelettrica a Caporetto.


di Martina Luciani



Nel marzo del 1979 si svolse a Gorizia un ciclo di conferenze, concluso da una tavola rotonda, intitolato “L’Isonzo:geografia fisica, storica ed economica di un fiume internazionale”.

Argomento bollente: la diga di Salcano era un progetto sempre più incombente sul fiume nel suo tratto italiano. Argomento che bolle tutt’ora:  le portate del fiume sono discontinue a causa dei rilasci della diga oltre confine, il fiume mal sopporta  il peso delle attività e dello sfruttamento umano, lui e noi dobbiamo fronteggiare concretamente i cambiamenti climatici ( che abbiamo tenacemente inseguito in decenni di osceno abuso degli equilibri naturali, gli utilizzi a fini irrigui, alla faccia di tecnica e scienza, sono sempre più esigenti, l’acqua di tutti serve a produrre energia elettrica che poi, noi tutti, usiamo pagandola profumatamente.

Nel 1979, il Trattato di Osimo era operativo da soli quattro anni, quindi i suoi contenuti erano ancora freschi freschi nella coscienza locale. Probabilmente ancora freudianamente perturbata dalle vicende belliche e post belliche, afflitta da complessi che si manifestavano tanto in ostilità quanto in esagerata benevolenza verso le iniziative o inazioni dei nostri vicini.

Un’ utilissima, e vecchissima pubblicazione, realizzata dalla provincia di Gorizia nel 1980, riporta numerosi interventi presentati durante le conferenze, e tra questi quello di Guglielmo Coronini, presidente della sezione di Gorizia di Italia Nostra.

Raccontava Coronini, a proposito della diga, che la “sbandierata posa della prima pietra della nuova centrale idroelettrica di Salcano” avvenne nel gennaio del 1978, secondo un progetto già approvato nell’agosto del 1975, quattro mesi prima della firma degli Accordi di Osimo.