domenica 9 febbraio 2014

Cosa c'è sotto piazza Travnik



Nessun progetto di conservazione e valorizzazione per le gallerie e i cunicoli dell'antica grapa goriziana. Tele Capodistria ci ha girato un documentario, qualcuno ce lo fa rivedere?


di Andrea Luciani



Tra le infinite curiosità che saltano fuori sul gruppo FB " Sei di Gorizia se.." è tornata alla ribalta la questione delle gallerie sotterranee di Gorizia. Delle quali si sa ben poco, visto che anche chi dovrebbe  ne ignora gli sviluppi e gli accessi, e si sorprende se scavando se ne porta alla luce qualche tratto.

C'è un bellissimo libro, Gorizia Sotterranea ( cui, del resto, il post fa riferimento), uscito per i tipi di Edizioni della Laguna e frutto delle ricerche del Gruppo Speleo Bertarelli di Gorizia, che descrive minuziosamente  questa "viabilità" nel mondo di sotto, coincidente con l'antica grapa:  fossato, opera di difesa alla base del colle del Castello, condotto fognario ( ancora in parte funzionante) e, in caso di bisogno, rete di passaggi occulti.

La documentazione realizzata dal Bertarelli è preziosa perché con tutta probabilità le opere pubbliche degli ultimi anni hanno causato crolli delle volte e interruzione dei percorsi, ulteriori rispetto a quelli già riscontrati durante le esplorazioni ed i rilievi; si dice persino che recentemente qualche tratto della grapa "scoperchiata" durante i lavori sia stata usata quale discarica per i materiali di risulta.



Nessun progetto di conservazione e valorizzazione per le gallerie e i cunicoli dell'antica grapa goriziana. Tele Capodistria ci ha girato un documentario, qualcuno ce lo fa rivedere?



di Andrea Luciani



Tra le infinite curiosità che saltano fuori sul gruppo FB " Sei di Gorizia se.." è tornata alla ribalta la questione delle gallerie sotterranee di Gorizia. Delle quali si sa ben poco, visto che anche chi dovrebbe  ne ignora gli sviluppi e gli accessi, e si sorprende se scavando se ne porta alla luce qualche tratto.

C'è un bellissimo libro, Gorizia Sotterranea ( cui, del resto, il post fa riferimento), uscito per i tipi di Edizioni della Laguna e frutto delle ricerche del Gruppo Speleo Bertarelli di Gorizia, che descrive minuziosamente  questa "viabilità" nel mondo di sotto, coincidente con l'antica grapa:  fossato, opera di difesa alla base del colle del Castello, condotto fognario ( ancora in parte funzionante) e, in caso di bisogno, rete di passaggi occulti.

La documentazione realizzata dal Bertarelli è preziosa perché con tutta probabilità le opere pubbliche degli ultimi anni hanno causato crolli delle volte e interruzione dei percorsi, ulteriori rispetto a quelli già riscontrati durante le esplorazioni ed i rilievi; si dice persino che recentemente qualche tratto della grapa "scoperchiata" durante i lavori sia stata usata quale discarica per i materiali di risulta.

La stessa vasca in piazza Vittoria, che è stata concepita per ricordare il tracciato della grapa, in realtà l'ha sigillata per sempre. Il problema principale relativo alla conservazione di questi manufatti, storici elementi delle leggende e della memoria cittadina, è la difficoltà di accesso. Infatti, diversi tombini, dai quali gli speleo potevano calarsi nel "mondo di sotto", sono semplicemente scomparsi: primi fra tutti, quello antistante la Prefettura in piazza Vittoria ( esiste ancora quello accanto alla fontana, piacerebbe scoprire se sia utilizzabile) e quello all'angolo tra via Oberdan e via Morelli. Altri si trovavano in proprietà private e nel cortile della Camera di Commercio, ma nemmeno di questi si sa se siano più praticabili.

In corso Verdi, durante il rifacimento del percorso stradale, è stata provocata un'apertura su un tratto della grapa: dopo aver suscitato curiosità e prodotto qualche suggerimento su un'eventuale valorizzazione della scoperta, poi il buco è stato richiuso.  E non se n'è più parlato, se non per generico rimando alle decisioni della Sopraintendenza e per una altrettanto generica preoccupazione per la tenuta delle volte, visto il traffico soprastante. Ma ad evitare l'incidente e il danno bastava studiarsi i rilievi eseguiti dal Bertarelli.

Il rammarico del Gruppo Bertarelli è che le amministazioni interessate e coinvolte non hanno dimostrato alcun interesse non solo per la valorizzazione, magari a fini turistici, e almeno dei tratti più interessanti ( come quello sotto via Petrarca, che presenta volte ad altezza d'uomo), ma nemmeno per la conservazione o, ipotesi minima, per l'effettuazione di periodici sopralluoghi e controlli. Qualche tempo fa TV Capodistria chiese di poter girare un documentario, forse potremmo rivederlo se la Mediateca e il Kinemax  potessero darci una mano ad organizzare.


1 commento:

Alessandro Rossi ha detto...

Sono le prove del Mud Flood che ha lasciato i suoi segni in particolare nel palazzo Atems nessuno si domanda xche' il migliore architetto che abbia mai lavorato a Gorizia ha costruito il suo palazzo quasi 2 metri sotto terra? oppure e' stato interrato dal mud flood come tutti i palazzi circostanti tutti interrati dalla catastrofe che ha colpito Gorizia tra gli anni 1780 e 1830